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venerdì 20 marzo 2015

Senza fretta

La finestra della nostra cameretta, al terzo piano di Haymarket 33, praticamente in Piccadilly Circus, dà proprio sui maxi schermi convessi che proiettano incessantemente pubblicità di Hunday e Coca Cola. 
Mi perdo a guardarle come un bimbo stanco davanti ad un cartone alla tv, anche per stemperare un po' la tensione accumulata. Soprattutto dal fatto che, arrivati un po' in anticipo, non troviamo nessuno ad accoglierci. 

Al l'orario previsto, però, Glenn si presenta col suo cane, un'affettuosissima pit bull pezzata, e ci spiega con gentilezza tutte le regole della casa. 

Questa storia di vivere in appartamenti  nelle città che visitiamo, così come abbiamo fatto a San Francisco, inizia proprio a piacermi tanto. 
La situazione qui è un po' diversa, perché condividiamo il bagno e non abbiamo una vera e propria cucina, ma, nella fretta di prenotare, mi sono fatto conquistare da una posizione irripetibile senza puntare ad una eccessiva comodità interna che avremmo sfruttato forse poco. 
Senza fretta forse avrei fatto di meglio, ma non avrei di certo goduto di questa posizione spettacolare. 

Anche se siamo stanchissimi ed è sera, io non resisto alla tentazione di proporre subito una capatina sotto gli uffici di Enrico. 
Detto, fatto. 
La stazione della metro è giusto qui sotto. Una fermata della Piccadilly e poi a Green Park il cambio sulla Jubilee. 
Venti minuti e siamo davanti all'ingresso di Citi dove abbraccio, un po' commosso, il mio ragazzone londinese. 

Con la storia di whatsapp e del fatto che ci sentiamo ogni giorno il riallaccio è tutto fisico.
Lo trovi bene, anche se un po' provato dai ritmi che gli impongono (e che si impone...non riposa certo neanche queibweek end in cui potrebbe.  L'ultimo era a Madrid...)

Mangiamo qualcosa assieme (per la verità lui ha mangiato da solo in ufficio) accompagnato da una buona birra e poi, senza fretta, lui ritorna in ufficio e noi stramazziamo sul letto. 






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