Della mia settimana milanese, ovvio.
Tutto intorno, la Milano degli altri, inizia a frizzare attorno a ben altri eventi. L'EXPO, innanzitutto.
Lo capisci dal traffico che sta aumentando (se ancora possibile) e dal brulicare, sempre più vivace, di probabili avanguardisti.
In Piazza Gae Aulenti, nuovo centro di vita della città e sede di UniCredit, agli impiegati incravattati in pausa fumo, ai rapper sgangherati alle prese con stravaganti passi di danza, alle mamme con passeggino, perennemente al cellulare, alle comitive di giapponesi a 100 megapixel ed alle coppie di innamorati seduti alla Peynet sulle panchine che bordeggiano la fontana si iniziano ad affiancare, soprattutto alla sera, manovalanze e manager di nazionalità più disparate.
Questa zona, grazie alle nuove forme architettonicamente indovinate, presenta un volto diversamente moderno.
Sicuramente inarrivabili alle persone normali, i nuovi palazzi, dal Bosco Verticale (premiato come grattacielo più bello) alle torri Aria, Solea, Solaria ( che mi piacciono assai di più) danno un senso di modernità armonica con la natura, nei colori e nelle forme, ben diversa dal distaccato razionalismo del Pirellone o dal disordine palazzinaro della periferia che accompagnarono il periodo del boom economico.
Ricordo che in quegli anni, bambino affascinato dai grattacieli, rimiravo orgoglioso i 127 metri di altezza del grattacielo Pirelli all'interno del Conoscere dei mie nonni (quello con in copertina, l'Atomium dell'Expo a Bruxelles nel 1958).
Del tutto differente e più tradizionale è la Milano mattiniera che corre attorno al castello sforzesco per tenersi in forma.
Da qualche giorno la accompagno, verso le 6.30, semplicemente camminando (che correre ancora non ci riesco e, oltretutto, mi fa male).
E' una zona diventata stranamente silenziosa grazie alla chiusura al traffico di tutta la zona dovuta a lavori di sistemazione della zona dell' Expo gate, la costruzione biglietto da visita della manifestazione in città. Per la verità, niente di memorabile.
Il solo rumore è quello dei vecchi tram, quelli gialli e piccolini, che la attraversano sferragliando.
Vabbé, ero partito per parlare della cena e son caduto ancor prima di colazione.
Un post senza né capo né coda, quindi.
Un'altra volta racconterò della cena...
Nessun commento:
Posta un commento