Certo, se si vuole spendere poco non è l'ideale, ma tenuto conto del fatto che sei pur sempre a Londra, dell'ambiente e della qualità del cibo non è andata poi così rovinosamente.
Come starter abbiamo scelto un fegato d'oca con fichi secchi caramellati ed un più tradizionale carpaccio di manzo.
Poi, ci siamo divisi una fiorentina da un chilo, cotta alla perfezione e tenerissima.
Per finire un cheesecake, finalmente all'altezza della tradizione.
Il tempo della cena è stato occasione di riflessione sulla vita londinese di Enrico e sul suo felice momento anche di relazione con gli altri. Ha la fortuna di trovarsi molto bene anche coi compagni di casa e, mentre eravamo a cena, ha ricevuto almeno un paio di inviti per una serata allegra, tutti declinati, più per la stanchezza che per la nostra presenza (che, tanto fra dieci minuti saremo a letto svenuti...).
Deve essere davvero difficile, per un giovane che vive qui, resistere alle tentazioni del sabato sera.
Frotte di ragazze semivestite, nonostante il clima non proprio tiepido, barcollano su improbabili trampoli, tutte allegre e forse già ubriache, infilandosi di sovente in speciali bus a due piani che hanno tutto l'aspetto di ospitare feste itineranti.
La notte, poi, soprattutto nella piazza proprio qui sotto (sempre lei Piccadilly Circus) maree di ragazzi, in preda a chissà quale eccitante, passa il tempo ad urlare come fossero allo stadio.
L'altra notte, in sottofondo, mi sembrava di sentire urlare "forza magica Roma".
Devo ammetterlo, ho pensato: per fortuna che la fontana qui è di ferro...
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