Oggi però niente eggs benedict, ma un più tradizionale scrambled eggs with bacon strips e, per finire, i pancakes con lo sciroppo d'acero e la frutta.
Il locale si riempie piano piano di persone. Molte hanno anche la prenotazione.
I camerieri sono gli stessi di ieri, inclusa la ragazza di colore con un didietro per cui ottengo, vistane la bellezza, la dispensa al commento anche da parte di Elisabetta.
Sgambettano tra i tavoli, scherzando e ridendo tra di loro. Un bell'ambiente davvero.
La fermata più vicina alla Brick Lane è Liverpool street. Da lì ci infiliamo dentro il Petticoat Market, un mercatino di bancarelle molto più ruspante e veritiero di Portobello. Sempre le solite cianfrusaglie, ma, almeno in questa zona, i visitatori sembrano gente del posto.
Oddio, parlare di gente del posto a Londra, è un po' un azzardo.
A volte capita, si, di vedere il tipico personaggio da stereotipo londinese: completo di tweed e calzoni alla zuava che lasciano il posto a colorati calzettoni a quadri. In genere si accompagna ad una signora con capellino a falda larga e cappottino dai colori sgargianti.
Il più delle volte però incontri persone dalle razze più strane e dai vestiti inguardabili per noi italiani. Per non dire dei capelli, oltre a varie fate turchine o violette, stamattina mi ha colpito un'asiatica dagli occhi a mandorla ed i capelli biondo platinato.
La sensazione di essere attorniati da stranezza, esplode poi una volta a Brick Lane.
La via, lunga un chilometro, delimita una zona un tempo popolata prevalentemente da Bengalesi.
In effetti, ancor adesso, i nomi delle vie sono scritti anche nel loro incomprensibile alfabeto.
I negozi Vintage, che qui abbondano, mi attraggono da pazzi, ma ho già dato abbastanza. Qui è anche il tempio della musica Indie (che non vuol dire indiana, ma indipendente) e così ci lasciamo affascinare da un negozio di dischi, Rough Trade, dove acquistiamo un disco di Nuria Graham (www.nuriagraham.com) catturato dal sottofondo, passeggiando tra i vinili.
Nelle strade è facile imbattersi in gruppi musicali o singoli cantanti che non puoi non fermarti ad ascoltare.
A volte sono anche dei veri e propri showman.
Il chitarrista di un gruppo, i Phantom Limbs, tre signori attempati e scatenati ci saluta amichevolmente sventolando il dito medio!
Tantissimi sono poi i ristoranti ed i locali in cui puoi mangiare cose strane. Davanti ad alcuni di questi, si formano fin da quando arriviamo, code di persone che aspettano pazientemente il turno per sedersi o anche solo per servirsi "take away".
L'odore di cipolle, spezie, carne ed ogni altro cibo saporito, ti avvolge fin da subito e ti stuzzica non poco.
Noi resistiamo però, non tanto per la virtù, ma per il carico di calorie fatto a colazione.
Grazie a questo antidoto, ci tuffiamo alla ricerca delle centinaia di murales con i quali writers più o meno famosi, hanno tappezzato i muri delle case tutto qui attorno.
Alcuni sono molto famosi, come quelli enormi degli animali di Roa in Hanbury Street (www.flickr.com/photos/roagraffiti)
oppure gli omini stilizzati di Stik (www.stik.org.uk).
oppure gli omini stilizzati di Stik (www.stik.org.uk).
Ce ne sono a decine, alcuni ricordano quelli di Bansky, che non ha lasciato il
segno in questa zona. Domani, forse, andremo a caccia delle sue opere nella zona a nord di Regent Park.
Proprio in fondo ad Hanbury Street, incapucciato come nelle icone, ne scoviamo uno che si firma Grego5 e sta completando una sua opera assistito da un amico. E' quello della foto all'inizio del post. L'ho messo lì perché così diventa l'icona del link condiviso su Facebook. Trucchi del mestiere...
Il ritorno a casa, esausti, prevede una fermata a Covent Garden.
Il distacco tra la nobiltà e l'eleganza della gente che lo popola, anche qui spesso in coda per mangiare in ben più nobili locali, rispetto a quella di Brick Lane è un pugno allo stomaco.
Scappiamo via quasi subito, forse più stanchi che disgustati.
25000 passi tra i murales, sono abbastanza. Se chiudo gli occhi mi sembra di continuare a vederne. Un po' come quando vai in barca che, quando scendi, ti sembra ancora di dondolare...
In coda al post vi rifilo un po' di foto prese a caso da quelle fatte oggi. Son troppo stanco per star lì a far le cose fatte bene, ma ho voglia lo stesso di fissare alcune immagini anche in queste pagine di blog.
In coda al post vi rifilo un po' di foto prese a caso da quelle fatte oggi. Son troppo stanco per star lì a far le cose fatte bene, ma ho voglia lo stesso di fissare alcune immagini anche in queste pagine di blog.
Bello! Continua così
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