L'occasione di avere Enrico a Milano e di potergli rubare un'ora - quella dalle 9 alle 10 di sera! - per cenare assieme è troppo ghiotta per non approfittarne e parlare almeno un po' della serata di sabato scorso (A vent'anni si è stupidi davvero).
Condividiamo subito che è riuscita perfettamente.
Con un gesto dolce e gentile accompagna il suo pensiero riconoscente al mio sforzo. Il suo omaggio alla mia passione, un po' contagiosa e profusa senza risparmio nella preparazione della festa, vale più di ogni altra cosa.
Il suo sguardo, così infantile nonostante la cravatta ed il completo scuro, cancella senza fatica la leggera delusione per i pochi, anzi pochissimi (2 o 3) che non c'erano senza un motivo vero.
Poi, spinge un po' sulle differenze tra noi e loro, tra il fatto che il nostro film è un quadro d'autore unico a confronto con i milioni di selfie e timelapse omologati del suo (ma anche mio attuale) tempo.
Osserva, con un velo di tristezza, che sarà difficile, se non impossibile per lui organizzare qualcosa di simile tra quarant'anni con amici certamente molto lontani allora e forse non così vicini adesso.
Proprio così penso che ci siamo presentati agli occhi dei nostri figli.
Una serata straordinaria per chi ha deciso di superare l'imbarazzo di tanti anni di lontananza ed ha trascinato mogli e prole alla festa organizzata dalla fantomatica Associazione "Questa Casa non è un albergo" per la altrettanto millantata Prima Visione Assoluta del Film Casablanca (1978).
Straordinaria per la forza, un po' seria ed un po' goliardica, che ha unito d'incanto due generazioni nella reciproca curiosità di assaporarsi coetanei per qualche istante.
Mille volte più emozionanti che guardare un vecchio album di foto assieme, le risate hanno annullato ogni differenza di età e trasportato tutti, magicamente, in un asilo di bimbi felici.
Qualcuno, tra i bimbi veri, mi ha sussurrato con riconoscenza un ringraziamento ed una commozione.
Qualcun altro, tra i finti vecchi, mi ha ricordato come fossimo, a quel tempo, davvero irresistibili.
L'armonia tra le persone, così diverse, ma così, in fondo in fondo, unite, ha permeato la serata come se ci fossimo visti in tutti questi giorni in cui nemmeno ci siamo sfiorati.
Insomma, magari io che c'ho messo un sacco di amore, passione e...siracche perché tutto riuscisse al meglio - dai manifesti al montaggio, dalle premiazioni alla musica - ho un metro un po' starato e vedo tutto troppo bello, ma il sapore che la serata mi ha lasciato è un gusto dolce e rilassante.
In gran parte, questo è dovuto alla gioia e al divertimento, sano, vero, ricco di amore, che ho visto negli occhi dei nostri figli.
Una conferma che, quel gruppo di persone che 37 anni fa ha ideato e vissuto senza patemi un divertimento così sano, scanzonato e spontaneo, è riuscito a trasmettere ai figli lo stesso senso di gioia gratuita e naturale.
Sono consapevole che le cose veramente belle sono uniche ed irripetibili e quindi non azzardo frasi di circostanza.
Una conferma che, quel gruppo di persone che 37 anni fa ha ideato e vissuto senza patemi un divertimento così sano, scanzonato e spontaneo, è riuscito a trasmettere ai figli lo stesso senso di gioia gratuita e naturale.
Sono consapevole che le cose veramente belle sono uniche ed irripetibili e quindi non azzardo frasi di circostanza.
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